L’odontoiatra ha un ruolo fondamentale in questo ambito oncologico, grazie ad una attività quotidiana che lo porta a visionare direttamente il cavo orale. La diagnosi di carcinoma orale è a tutt’oggi tardiva, per un tumore ad elevata mortalità e dalle conseguenze funzionali e psicologiche gravi, dal momento che la chirurgia può portare a severe mutilazioni del volto e del collo del paziente.

L’odontoiatra deve, responsabilmente, impegnarsi su 3 fronti nel tentativo di prevenire e diagnosticare precocemente il carcinoma del cavo orale.

  • Prevenzione primaria: lo scopo della Pp è quello di abolire o almeno ridurre i fattori di rischio, che, nel caso del CdCO, sono principalmente il fumo e l’alcool. L’odontoiatra dovrà informare il paziente sul rischio insito in tali abitudini e valutare attentamente le mucose nel corso dei richiami di igiene professionale.
  • Prevenzione secondaria: in questo ambito l’odontoiatra è chiamato a gestire le lesioni preneoplastiche, che sono lesioni non neoplastiche, ma che potrebbero divenirlo nel tempo (es. leucoplachia, lichen planus). L’odontoiatra avrà il compito delicato di decidere quale lesioni controllare con il solo follow up e quali lesioni sottoporre a biopsia.
  • Prevenzione terziaria: la lesione tumorale è già presente. L’impegno dell’odontoiatra sarà quello di effettuare una diagnosi tempestiva per permettere di iniziare la terapia il più precocemente possibile.

 

Lesione preneoplastica

in una sede a rischio: il pavimento della bocca. La sede e l’aspetto “misto” bianco e rosso della lesione indirizzano il clinico verso la biopsia.

Carcinoma retrocommissurale

Carcinoma della cresta alveolare

Carcinoma del pavimento

Sul bordo lingua è frequente l’ulcera o un nodulo ulcerato

Carcinoma del labbro inferiore

Attenzione, perché può trarci in errore, dal momento che tale lesione ricorda l’herpes labialis!

In conclusione il clinico deve fare tesoro della regola secondo la quale “tutte le lesioni che, dopo aver eliminato i fattori traumatici locali come residui radicolari, margini dentali taglienti, protesi incongrue, etc, non guariscono entro 15-20 giorni, devono essere sottoposte a biopsia”.