Il collega mi telefona a proposito di un paziente che ha una lesione bianca sul palato molle.

È già stato visitato da 2 specialisti, ricevendo risposte contrarie <<biopsia subito!>> <<non è grave, la biopsia può aspettare>>. Adesso il paziente è impaurito e vorrebbe risolvere velocemente il dubbio.

Lo visito e rilevo una leucoplachia lievemente disomogenea. L’aspetto della lesione, la sede, il fatto che si tratti di un forte fumatore e l’età (ultrasettantenne) sono un’indicazione assoluta alla biopsia, che eseguo.

La risposta istologica evidenzia una displasia lieve-moderata del tessuto esaminato. Telefono subito al paziente che aspettava con ansia la risposta.

La leucoplachia è la lesione più frequente tra i disordini potenzialmente maligni e la eventuale displasia del tessuto leucoplasico è considerato il parametro più attendibile di aumentato rischio di trasformazione maligna.

Questo aspetto segna un punto a nostro favore, che consiste nella possibilità di captare dei segnali che la mucosa ci invia prima che sia troppo tardi.

Il paziente in questione, quale che sia la scelta terapeutica, sarà posto sotto una lente di ingrandimento e seguito con rigore nel tempo, nel rispetto dei principi della prevenzione primaria.

Leucoplachia

Biopsia incisionale

Sutura